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Sito non ufficiale dell'apparizione della Vergine della Rivelazione alla grotta delle Tre Fontane a Roma

Sabato 23 giugno 2001, 11:00

Omelia di Don Giovanni d'Ercole celebrando la Santa Messa presso "Casa Betania"

“(Mi metto davanti) perché sto qui vicino al Padre Fondatore e poi vi vedo; e invece da lì non riesco a vedervi tutti. Quando ho appreso la notizia non sapevo nemmeno che ancora era morto, ma che comunque stava morendo. Mentre mi precipitavo per andare in ospedale, ho risentito nel mio cuore le ultime parole che il Padre Fondatore mi aveva detto quando ero venuto a trovarlo qui: “Ci aiuti, ci stia vicino!”, me l’aveva ripetuto tante volte: “Aiutaci”, anzi, “Stacci vicino”. E me l’aveva ripetuto tante volte e sentivo in queste sue parole tanta tristezza, tanta speranza. Sentivo come un Padre che si avvicina a lasciare i suoi figli, perché aveva completato la sua missione. Oggi ci ritroviamo qui attorno a lui, e non vi nascondo che io sento dentro di me una grande tristezza, ma anche una grande pace. La tristezza perché ero affezionato a lui, anche se non lo vedevo troppo spesso, è la mia vita che è così piena, non lo so se dire purtroppo o fortunatamente, il Signore lo sa, che mi impedisce di coltivare come vorrei tutte quelle relazioni utili allo spirito. Ma voi sapete cari miei amici fratelli e sorelle, che quando c’è una relazione profonda spirituale, non serve una grande frequentazione. C’è una sintonia di spirito che matiene uniti anche a distanza. E questo mi permette di dirvi subito, e tutti voi, che siate in un modo o in un altro figli di questo Padre, che ora il vostro rapporto con lui, è ancora più facile, e più immediato. Perché, come stiamo facendo ora nella celebrazione della Santa Messa, lo potete sentire, lo potete chiamare, gli potete parlare in Gesù Cristo, molto più facilmente. Io ricordo di essere stato qui in questa vostra casa, a prepararmi per il mio diaconato, quando nel 1974 fui ordinato diacono e poi sacerdote e ricordo di averlo [...].

[...] che voi non abbandoniate il suo spirito, che voi non abbandoniate il suo messaggio di amore, che voi non abbandoniate la traccia che lui ha solcato per voi. E continuiate uniti a camminare e Iddio vi benedirà. Innanzi a lui quest’oggi vorrei esprimere dal profondo del mio cuore quelle che sono condoglianze, cioè il condividere il dolore di questo momento alla sua famiglia, ai figli, a tutta la sua famiglia nel Signore, a tutti quanti. Alla sua famiglia del sangue, ma ancor più alla famiglia dello Spirito, che siete tutti voi. Vi dicevo all’inizio della messa, che ora il Fondatore, che mi sembra stia sorridendo in questo momento, e sorride, voi non lo potete vedere da qui, ma io da qui lo vedo, e apre anche gli occhietti. Per sorridere. Ora lui sta con Madre Prisca e dal Cielo quante cose comprendono, che su questa terra non riuscivano. Quante cose guardano ora dal Cielo, essi guardano anche di ciascuno di noi, di voi, riescono oggi a comprendere molto di più, che di quanto potessero comprendere quando erano qui. E allora ci aiuteranno, vi guideranno, vi proteggeranno. Noi abbiamo ascoltato la Parola del Signore, nei momenti difficili, ma direi tutti i momenti, a tutti gli arditi, alle ardite, e a tutti coloro che vogliono accogliere questo dono di Dio, e far parte di questa Comunità. E come dice il Papa: “Cammina nel terzo millennio, partendo da Gesù Cristo, contemplando il volto di Dio, e saremo in grado di conquistare il mondo a Cristo, soprattutto quello in disparte, soprattutto quelli che nessuno più pensa, e c’è tanta gente adesso {...]

[...] che con la nostra preghiera, perché di fronte al mistero della morte, infonda in noi la beata speranza della Risurrezione. Preghiamo insieme e diciamo: “Signore della vita ascoltaci!”.